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2020/2021 Eventi

Il mistero di Anna

Quando don Giussani era venuto a casa vostra, ha visto vostra figlia.

Cosa guardava?

Vedere nell’altro il Mistero è uno sguardo che abbraccia l’altro.

Questo abbraccio è arrivato fino a me.

E così ho capito la carità.

Mikel Azurmendi
dalla postfazione postuma

Ca’ Edimar: l’avventura della carità

Ca’ Edimar è una casa di accoglienza che ha la forma di un villaggio. Essa non esisterebbe senza Anna, nata cerebrolesa e vissuta quindici anni priva di ogni autonomia. Eppure la sua vita è stata sorgente di fraternità e di carità. Innanzitutto per i suoi genitori, Mario e Daniela, che, dopo una intensa e appassionante esperienza giovanile, si sono trovati a dover fare i conti con una figlia «così», della quale i medici avevano detto loro: «Non sappiamo se augurarvi che viva o che muoia».
L’iniziale smarrimento si apre a un «cammino di conoscenza» di sé e dell’altro per la sorpresa di come don Luigi Giussani, incontrato anni prima, guarda Anna, fino al punto in cui essa sorge dal Mistero, origine e consistenza di tutto. Un vero e proprio capovolgimento. Non più: «Cosa possa fare per te?», ma: «Chi sei tu per me?».
Dopo la morte di Anna, lo sguardo sull’altro maturato nel rapporto con lei e l’amicizia con alcune famiglie costituiscono l’Associazione Ca’ Edimar, pensata per accogliere ragazzi “difficili”.
Sorprendentemente la sua attività inizia nel parcheggio di un supermercato dove Mario incontra un ragazzino che chiede la carità e lo invita a casa sua.

Prefazione di Angelo Scola, Giancarlo Cesana

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2020/2021 Eventi

Sulla soglia della coscienza

Dialogo intorno al libro di Adrien Candiard (EMI, 2021).

«Un colpo di fulmine amoroso ci trasforma più profondamente della lettura del Codice penale».

Adrien Candiard

Troppo spesso la fede cristiana viene vista come un elenco di proibizioni oppure come una lista di precetti da seguire pedissequamente. Niente di tutto ciò, sostiene Adrien Candiard. Facendo eco a Paul Claudel – «per fortuna Gesù ci ha liberato dalla morale!» -, queste pagine ci conducono nel cuore del cristianesimo: il primato della grazia e della coscienza rispetto alla legge. L’Autore, spaziando da Bernanos ai padri del deserto e facendo eco alla sua esperienza di guida spirituale, ci conduce sul crinale arduo ma affascinante della libertà così come ce la presenta l’apostolo Paolo. Che si tratti di sesso o di lavoro, di rapporto col denaro o col potere, «il vangelo è sempre una liberazione».

«I conti del farmacista non hanno molto a che vedere con un grande amore».

Adrien Candiard

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2020/2021 Eventi

Nel nome di Dante

Presentazione del libro di Marco Martinelli (Ponte alle Grazie, 2019).

Il senso nascosto, il perché delle mie lacrime. Questo mi travolgeva nella lettura, la scoperta che quel libro nascondesse e al tempo stesso a me solo rivelasse il rumore delle mie lacrime, della mia fame di vita, come se Dante lo avesse scritto proprio per me quello smisurato poema, per me, Marco di Luciana e Vincenzo. Così puoi leggerlo, giovanissimo lettore, e farlo risuonare in te quel canto fatto di tre cantiche fatte di cento canti, come se Dante nell’uscire dalla “selva oscura” della sua disperazione avesse pensato, a te e a nessun altro. Anche a sette secoli di distanza. A costo di sbagliare, di andar fuori strada, di errare: ma l’errare, si sa, è un maestro sorprendente. È un rischio da correre, è quello che ci salva. Siamo in cammino, quindi possiamo inciampare. E perderci. “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, così inizia il racconto, in un punto della notte appena prima dell’alba, di un uomo solo e smarrito. E pieno di paura.

Marco Martinelli

Marco Martinelli, regista e fondatore della compagnia Teatro delle Albe, presenta il suo ultimo libro Nel nome di Dante. Diventare grandi con la Divina Commedia, casa editrice Ponte alle Grazie. Un’originale biografia dantesca scritta a partire da alcune domande\cardine: ha ancora senso leggere, o rileggere, la Commedia di Dante Alighieri, quella che Boccaccio definì Divina? Che cosa ha da dirci oggi il padre della nostra lingua? Probabilmente tanto. Basta mettere da parte il monumento della letteratura italiana che tutti ci invidiano, il “sommo poeta”, quello che si è obbligati a studiare a scuola, ma anzitutto, considerarlo un uomo come noi.

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Il risveglio dell’umano

Segnaliamo l’uscita dell’ebook del libro-intervista di Julián Carrón, curato da Alberto Savorana, dal titolo
Il risveglio dell’umano. Riflessioni da un tempo vertiginoso
Bur Saggi – ebook 3,99 euro

Dal sito di Comunione Liberazione 

CARRÓN. IL RISVEGLIO DELL’UMANO
La fragilità dell’esistenza e la “bolla” in cui vivevamo. Poi, l’«irrompere imprevisto e imprevedibile della realtà, con la faccia del Coronavirus». In un ebook la guida di CL descrive la grande possibilità di questo «tempo vertiginoso»

«La situazione che stiamo vivendo ci ha resi consapevoli che in questi anni abbiamo per certi versi vissuto come in una bolla, che ci faceva sentire sufficientemente al riparo dai colpi della vita. E così siamo andati avanti distratti, fingendo che tutto fosse sotto il nostro controllo. Ma le circostanze hanno scombinato i nostri piani e ci hanno chiamato bruscamente a rispondere, a prendere sul serio il nostro io, a interrogarci sulla nostra effettiva situazione esistenziale. In questi giorni la realtà ha squassato il nostro più o meno tranquillo tran tran assumendo il volto minaccioso del Covid-19, un nuovo virus, che ha provocato un’emergenza sanitaria internazionale.
La realtà, dalla quale spesso fuggiamo per poter respirare, per l’incapacità di stare con noi stessi, questa volta è stata inclemente, costringendo la maggior parte di noi a restare chiusi in casa, a fermarsi. E in questo isolamento sta emergendo ai nostri occhi – forse per la prima volta in modo così palese e diffuso – la nostra condizione esistenziale…».
 Julián Carrón

E’ uscito in formato e- book Il risveglio dell’umano. Riflessioni da un tempo vertiginoso, di Julián Carrón (Bur-Rizzoli, 3,99 euro). È un libro-intervista, curato da Alberto Savorana, in cui, partendo dall’«irrompere imprevisto e imprevedibile della realtà con la faccia del Coronavirus», il Presidente della Fraternità di CL descrive la grande possibilità di riscoperta dell’umano che ci è data vivere: dalla solitudine al silenzio, dalla condivisione all’amicizia, alla coscienza che abbiamo di noi e del mondo.

Davanti alle domande che ci poniamo tutti («Che senso ha quello che sta succedendo? Cosa ci dice lo scoprirci di colpo così fragili? Che cosa vince la paura?») emerge tutta la portata della presenza di Dio e dell’esperienza cristiana. E della testimonianza: «Più di qualunque discorso rassicurante o ricetta morale, quello di cui abbiamo bisogno è proprio di intercettare persone in cui possiamo vedere incarnata l’esperienza di vittoria contro la sofferenza e il dolore, in cui è testimoniata la nostra esistenza».

Qui il video del servizio apparso sul Tg di Sat2000

Autore: Julián Carrón
Titolo: Il risveglio dell’umano. Riflessioni da un tempo vertiginoso
BUR-Rizzoli 2020
Prima edizione: eBook

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2018/2019 Eventi

Giuseppe e Maria

Il Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto di Verona è lieto di invitare alla presentazione del libro “Giuseppe e Maria. La nostra storia d’amore” di Andrea Mardegan.

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2018/2019 Eventi

Il Pasolini friulano

Ad un anno dalla morte di Antonio “Tonuti” Spagnol, allievo di Pasolini durante il soggiorno friulano del poeta, si presenta il volume di ricordi Il Pasolini friulano.

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2017/2018 Eventi

L’allodola e il fuoco

Lunedì 27 novembre, ore 17.30, presso la Società Letteraria di Verona, Davide Rondoni presenta il libro L’allodola e il fuoco. Le cinquanta poesie che accendono la vita, un libro dedicato a chi pensa di non essere in grado di leggere la poesia, ai più giovani, a chi sta cercando qualcosa, a chi vuole correre il rischio di accendere la propria vita.

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News

Dov’è Dio?

Segnaliamo l’uscita del libro-intervista Dov’è Dio? La fede cristiana al tempo della grande incertezza di Julián Carrón, una conversazione con Andrea Tornielli (Piemme, 2017).

Si può ancora incontrare Dio nella “società liquida”? La secolarizzazione e la scristianizzazione dell’Occidente sono segno della fine dei tempi o soltanto della fine di un’epoca e dell’inizio di un’altra? La società plurale e relativista è il nemico da combattere innalzando barriere e muri oppure può diventare l’occasione per annunciare il Vangelo in modo nuovo? La fine della civiltà cristiana e la difficoltà a trovare un comune denominatore nei “valori” e nella morale “naturale” segnano l’impossibilità di un dialogo tra credenti e non credenti o richiedono che questo sia proposto in forme nuove? Di fronte a una situazione che per certi versi assomiglia a quella degli inizi del cristianesimo, chi crede in Gesù come è chiamato a vivere?

Don Julián Carrón è da dodici anni alla guida del movimento di Comunione e Liberazione. Ha avuto il compito non facile di raccogliere il testimone da don Luigi Giussani, il quale, pur non avendo inteso «fondare niente», diede vita a un movimento che come tutte le realtà nuove ha fatto e fa discutere. In questo suo primo libro-intervista dialoga con il vaticanista Andrea Tornielli, non tanto con l’obiettivo di affrontare i temi più spinosi e interni alla vita di CL e della Chiesa, che pure non mancano in questo libro con domande e risposte scomode, ma anzitutto per raccontare qual è lo sguardo del movimento sul momento storico che stiamo vivendo, per riproporre – senza linguaggi autoreferenziali o per addetti ai lavori già “fidelizzati” – quale sia il nucleo essenziale della fede cristiana. Con particolare attenzione alla dinamica con cui il cristianesimo si è comunicato e si comunica.

Il dialogo schietto che il lettore troverà in queste pagine non è una biografia di don Julián Carrón e neppure un saggio sulla realtà ciellina. Rappresenta piuttosto il tentativo di porre e suscitare domande, per scoprire o riscoprire i contenuti del cristianesimo, chiedendosi se e come possano essere interessanti e nuovamente testimoniati in una società non ancora post-cristiana, ma già ben avviata a diventarlo.

Recensioni:

Un dialogo con Carrón: Alla fede oggi servono realismo e speranza, di Marina Corradi su Avvenire del 15 ottobre 2017

Carrón, la fede al tempo della grande distrazionedi Gianni Riotta su La Stampa del 15 ottobre 2017

Lontani dall’integralismo, Carrón detta la linea di CL, di Paolo Rodari su La Repubblica del 16 ottobre 2017

Autore: Julián Carrón/Andrea Tornielli
Titolo: Dov’è Dio? La fede cristiana al tempo della grande incertezza
Collana: Religione
Serie: Religione e Spiritualità
Pagine: 216
ISBN: 978-88-566-6182-8
Disponibile dal 17 ottobre 2017

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2017/2018 Eventi

Della terra e del cielo

Della terra e del cielo. Figure e paesaggi della letteratura è una raccolta di saggi di Carlo Bortolozzo, la terza, dopo Con l’infinito nel cuore del 2004 e Come un bel giorno del 2009. Modulati come inesauribili variazioni sul tema, ritornano i motivi cari all’autore: i rapporti tra il temporale e l’eterno, il transitorio e l’assoluto, il frammento e la totalità, colti nelle loro intersezioni. La grande poesia rappresenta il particolare e, raccontandolo, lo trasfigura. Così si stagliano davanti a noi il profilo di una collina in una sera d’estate, l’altissima luce sopra un albergo siciliano, una slitta in corsa in un bosco illuminato dalla luna, una ragazza vestita di bianco sdraiata sull’erba con gli occhi rivolti al sole, lo sguardo di una bambina elevato verso un’attesa al di là del dolore. Frammenti incantevoli e struggenti, essi diventano figure dell’assoluto, donati al cuore dell’uomo desideroso di bellezza e di verità.

Leggi la recensione del poeta Gianfranco Lauretano su ilSussidiario.net

Leggi l’intervista all’autore su Verona Fedele del 23 luglio 2017

Della terra e del cielo, di Carlo Bortolozzo
Pagine: 129
Formato: 14×21
Rilegatura: Brossura
Editore: QuiEdit
Anno: 2017
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2016/2017 Eventi

Far crescere la persona

Il mondo cambia molto in fretta e il sistema scolastico si ritrova nella necessità, affascinante e insidiosa, di adeguarsi. Ma come? Secondo quali criteri? Con quali premesse di fondo? Il volume affronta queste domande partendo da una tematica: la tendenza sempre più spiccata a trasformare i sistemi scolastici in pratiche meccaniche e formali, oltre a non permettere di svolgere compiutamente la funzione educativa, si sta rivelando inadeguata anche al mondo del lavoro.

Recenti studi hanno messo in luce come i fattori di maggior impatto, sia sulle performance scolastiche che su quelle lavorative, consistano nei tratti della personalità quali: apertura all’esperienza, coscienziosità, amicalità, estroversione, stabilità emotiva.

Il primo cambiamento che si rende necessario è quello della prassi pedagogica. Al riguardo il volume documenta che non siamo al punto zero: esistono nel nostro Paese piccole ma significative esperienze in merito.
Il secondo riguarda l’assetto del sistema scolastico che non può ritardare ulteriormente il suo percorso verso l’autonomia e il coinvolgimento dei soggetti sociali nella gestione e nella formulazione della proposta educativa.

Rassegna Stampa

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