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2015/2016 Eventi

A tavola con Guareschi

Interverrà:

Paolo Gulisano,
laureato in Medicina e Chirurgia, medico epidemiologo e docente di Storia della Medicina all’Università Statale di Milano Bicocca, affianca da anni un impegno culturale di saggista e scrittore. Apprezzato critico letterario e grande appassionato dell’opera di Giovannino Guareschi, Gulisano è noto soprattutto per aver pubblicato numerosi libri su autori della letteratura inglese.

Durante la serata si approfondirà la figura di:

Giovannino Guareschi,
nacque a Fontanelle di Roccabianca (Parma) il 1° maggio 1908 e morì a Cervia nel 1968. Giornalista, scrittore, umorista, e caricaturista, scrisse dapprima per la rivista umoristica il “Bertoldo” e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fondò insieme a Giovanni Mosca e Giaci Mondaini il celebre settimanale umoristico “Candido”. Il suo nome è legato alla notissima serie di opere incentrate sul “Mondo Piccolo” e sui personaggi di don Camillo e Peppone. È uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo: oltre 20 milioni di copie, nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto.

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News

Santo Natale 2015

Il Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto augura a tutti voi un Santo Natale!

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2015/2016 Eventi

Concerto di Avvento 2015

L’Associazione Culturale Zampognaro Lagaro si è costituita nel 2007 allo scopo di divulgare la musica e le danze popolari trentine e italiane.
Il gruppo di musicisti è composto da: Attilio Gasperotti (zampogna e cornamusa), Marta Pizzini (violino) e Marta Rossaro (percussioni).
Hanno tenuto vari concerti in Italia e all’estero (Ungheria), in particolare nei periodi natalizi. Il 7 novembre 2015 il Presidente, Attilio Gasperotti, ha ricevuto in Vaticano il premio “Giuseppe Sciacca”, per la sua attività di divulgazione delle tradizioni popolari.

Enrico Battistoni
Compiuti gli studi di organo, composizione e musica corale si è dedicato all’insegnamento dell’armonia classica e moderna ed all’analisi musicale.
Svolge attività di organista ed ha tenuto concerti anche in occasione di inaugurazioni e restauri. Le sue composizioni comprendono brani per pianoforte, organo, musica vocale e strumentale.

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2015/2016 Eventi

Il vero significato di Signore nel Cielo

Amici del Centro Culturale Sant’Adalberto

L’Officina Contemporanea ha organizzato la presentazione del libro: Il vero significato di Signore nel Cielo

Un libro fantastico sul valore dell’incontro tra culture e religioni con il quale il grande evangelizzatore gesuita ha aperto i cuori dei cinesi.

All’incontro, che si terrà venerdì 27 novembre 2015 alle ore 17.30 presso la Biblioteca Capitolare di Verona, saranno presenti i tre protagonisti di questa edizione, che è la prima tradotta direttamente in italiano dal cinese:

Padre Giovanni Battista Sun, Centro Studi Li Madou di Macerata
Padre Antonio Olmi, Professore di Teologia
Padre Gianni Criveller, Sinologo Docente di Teologia ad Hong Kong e Milano

Il libro:

Su richiesta dei letterati cinesi, Ricci dialogava con loro trattando l’argomento del Signore del Cielo, cioè di Dio. Il suo Catechismo, intitolato Il vero significato di «Signore del Cielo» e pubblicato a Pechino nel 1603, ha descritto questa originale e attualissima forma di catechesi, valida per annunciare il Vangelo a qualunque cultura.

Il dialogo può riassumersi così:

Cinese: “Vorremmo conoscere l’insegnamento che riguarda il Signore del Cielo.”
Ricci: “Sono venuto dall’Occidente proprio per far conoscere il Dio di cui parlano le nostre Scritture.”
Cinese: “Non sappiamo leggere le vostre Scritture.”
Ricci: “Ma possiamo parlare di Dio usando la ragione naturale.”
Cinese: “Certo! L’uomo è dotato della retta ragione per sondare la profondità delle cose, così come l’uccello è fornito di due ali per librarsi sulle foreste della montagna.”
Ricci: “Fin dall’inizio della creazione esiste la Via del Signore del Cielo, che è da sempre presente nel cuore dell’uomo. Questa dottrina è universalmente vera, e può essere sostenuta dalla retta ragione.”
Cinese: “L’uomo virtuoso considera la ragione come il criterio principale. Chi potrebbe allontanarsi da essa?”

Introduzione di Gianni Criveller e Antonio Olmi
Traduzione e note di Sûn Xùyì e Antonio Olmi
Prefazione di Mons. Savio Hon Tai Fai, segretario di Propaganda Fide
Postfazione di Mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata
Prima edizione in lingua italiana con testo cinese a fronte
Edizioni Studio Domenicano

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2015/2016 Eventi

La Misericordia di Dio: un fatto nella nostra famiglia

Il Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto è lieto di invitarvi alla testimonianza dei coniugi Schilirò.

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2015/2016 Eventi

Perché diventavano cristiani e perché esserlo oggi?

Il Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto, con il sostegno della Fondazione Giorgio Zanotto ed in collaborazione con il Progetto Culturale della Diocesi di Verona e l’Istituto “Alle Stimate”, propone la conferenza dal titolo “Perché diventavano cristiani e perché esserlo oggi?” per presentare il libro di G. Bardy La conversione al cristianesimo nei primi secoli (Jaka Book – 2002).

Il periodo storico che stiamo vivendo si presta a facili analogie con gli anni che videro la nascita del Cristianesimo: oggi come allora viviamo in una società fortemente plurale in cui le evidenze più elementari sembrano non essere più sostenute ed accolte, un mondo che fronteggia gravi crisi, dalle guerre al conseguente spostamento di grosse masse di uomini, una contesto che rivede il perpetrarsi sempre più violento delle persecuzioni religiose, in modo particolare contro i cristiani.
L’incontro intende perciò cercare di comprendere, attraverso gli spunti offerti dal libro, come i cristiani oggi possano farsi testimoni di quella corrispondenza provata con il desiderio di verità, di libertà, di giustizia che segna da sempre il cuore dell’uomo e che può avere una risonanza particolare ai nostri giorni come l’ebbe nel mondo greco-romano.

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2015/2016 Eventi

“A questo mondo c’è giustizia, finalmente!”

La Fondazione Giorgio Zanotto, la Banca Popolare di Verona e il Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto sono lieti di presentare l’incontro:

Saluti:

Dott. Alberto Motta, Segretario Fondazione Giorgio Zanotto e Prof. Carlo Bortolozzo, Presidente Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto

Introduce e commenta:

Davide Rondoni, scrittore e poeta.
Nato nel 1964, a Forlì. Laurea in Letteratura italiana Università di Bologna. Ha fondato e diretto il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna. Ha tenuto e tiene corsi di poesia e letteratura nelle Università di Bologna, Milano Cattolica, Genova, Roma e in diversi Istituti specializzati nonché all’estero a Yale University e Columbia University (Usa). Ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra cui “Il bar del tempo” è uscito per Guanda nel gennaio ’99, e “Avrebbe amato chiunque” con i quali ha vinto, tra gli altri, i premi più importanti in Italia (tra cui Montale, Carducci, Gatto, Ovidio, Camaiore, Metauro), e opere in prosa tra cui il racconto lungo “I santi scemi” (Guaraldi 1995), finalista al premio Berto 1995 per l’opera prima, “Hermann. Una vita storta e santa puntata alle stelle.”( Rizzoli 2011) e “Gesù. Un racconto sempre nuovo.” (Piemme 2013). Cura le collane di poesia di Marietti e di Cartacanta, dirige la rivista di poesia e arte “clanDestino” per i cui quaderni ha curato, tra l’altro, “Cantami qualcosa pari alla vita”, conversazione con Mario Luzi. Ha pubblicato articoli accademici su diversi autori tra cui Pascoli, Leopardi, Luzi, e Pasolini.

Interpreti:

Andrea De Manicor e Sabrina Modenini, attori

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La bellezza disarmata

Il vantaggio di ogni crisi, come quella che sta attraversando attualmente la società, è che «costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purché scaturite da un esame diretto» (Hannah Arendt). È un invito ad aprirsi agli altri e a non irrigidirsi sulle proprie posizioni. È un’occasione di incontro e una circostanza preziosa anche per i cristiani, chiamati a verificare la capacità della fede di reggere davanti alle nuove sfide, chiamati a entrare senza timore in un dialogo a tutto campo nello spazio pubblico.
La bellezza disarmata propone gli elementi essenziali della riflessione svolta da don Julián Carrón a partire dal 2005, anno della sua elezione a presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione dopo la scomparsa del fondatore, il Servo di Dio don Luigi Giussani, che nel 2004 lo aveva chiamato dalla Spagna per condividere con lui la responsabilità di guida del movimento.
Gli scritti, nati in occasioni diverse, sono stati ampiamente rielaborati e ordinati dall’Autore allo scopo di fornire organicamente i fattori di un percorso decennale, lungo il quale egli ha approfondito il contenuto della proposta cristiana nel solco di don Giussani, alla luce del magistero pontificio e in paragone col travaglio e le urgenze dell’uomo contemporaneo.
Il volume intende offrire il contributo di una esperienza di vita a chiunque sia alla ricerca di ragioni adeguate per vivere e costruire spazi di libertà e di convivenza in una società pluralistica.

Leggi la recensione uscita sul giornale veronese L’Arena

La bellezza disarmata, di Julián Carrón
Pagine: 370
Formato: cartaceo e eBook
Editore: Rizzoli – Milano
Anno: 2015

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2015/2016 Eventi

Una ragione per vivere e per morire

Amici del Centro Culturale Sant’Adalberto

Il Cinema Teatro Valpantena e la Parrocchia di Grezzana sono lieti di invitarvi all’incontro: Una ragione per vivere e per morire – Cos’hanno di più caro i martiri cristiani di oggi? Testimonanze dal Medio Oriente.

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2014/2015 Eventi

P. Matteo Ricci in Opera

Biografia:

P. Matteo Ricci
Nato a Macerata il 6 ottobre dei 1552 da nobile e importante famiglia, inizia gli studi in una scuola gesuita e nel 1568 si trasferisce a Roma per completare la sua formazione di letterato e di religioso. Nel 1572 entra nel noviziato a Sant’Andrea al Quirinale e presso il Collegio Romano segue i corsi diretti dal tedesco padre Cristoforo Clavio dal quale eredita la grande passione per le discipline scientifiche come la matematica, l’astronomia e la cartografia oltre alla conoscenza dei letterati classici.

All’epoca, il visitatore generale delle missioni dei Gesuiti in Oriente è padre Alessandro Valignano, incaricato anche della preparazione di alcuni missionari per una spedizione cattolica in Cina. Padre Ricci è uno degli uomini destinato al trasferimento e, dopo esser stato ordinato sacerdote, nel 1582 salpa alla volta della missione verso Macao. Costretto a rimanervi più del previsto a causa dell’interdizione della Cina agli stranieri, si dedica all’apprendimento della lingua e degli usi e costumi cinesi, vestendo successivamente gli abiti propri dei letterati.

Dopo avere invano tentato nel 1598 di raggiungere Pechino, Padre Matteo Ricci rientra a Nanchino dove rimane fino al 1601, anno in cui riesce finalmente a raggiungere la capitale. Non sono però anni infruttuosi: in questo periodo cresce e si rafforza il legame di stima reciproca con la classe colta e con le schiere governative cinesi tanto che, proprio grazie al rispetto di cui gode presso di esse, viene raccomandato per il suo ingresso a Pechino, capitale del “Regno di Mezzo”, alla Corte Imperiale di Wanli. La fama di teologo, predicatore e letterato occidentale lo precede a tal punto che l’Imperatore, incuriosito e colpito dallo “straniero”, gli concede il permesso di fondare una chiesa (sostenuta a spese dell’erario) e, ammettendolo spesso a corte, lo introduce nella cerchia dei mandarini, i più importanti funzionari imperiali.

Quando muore nel 1610, la comunità cristiana cinese, fondata da Padre Matteo Ricci, contava 500 convertiti di cui 400 solo a Pechino; tra questi-neofiti spiccano figure di primo piano della vita sociale, culturale e politica cinese, nonché alcuni parenti dell’Imperatore. Padre Matteo Ricci riceve, forse, il più alto riconoscimento, cioè il privilegio imperiale di un terreno di sepoltura nella capitale in quella che oggi è la School of Beijing Municipal Committee. Tale onore, impensabile per gli stranieri che non potevano essere inumati a Pechino, viene concesso dall’Imperatore su richiesta dei compagni di Padre Matteo Ricci in virtù del suo amore e della sua profonda stima per il popolo e la cultura cinese.

La tomba del gesuita maceratese si trova oggi all’interno del Cimitero di Zhalan, presso il Collegio Amministrativo di Pechino (Beijing Administrative College), situato nei pressi del Tempio delle Cinque Pagode, alla periferia nord-ovest della città.