Il commissario Luigi Calabresi fu ammazzato la mattina del 17 maggio 1972 con due colpi di pistola. L’assassinio era stato annunciato da una campagna denigratoria che dipingeva il giovane commissario come un aguzzino omicida per l’oscura morte di Giuseppe Pinelli, anarchico fermato per strage di Piazza Fontana. L’uccisione di Calabresi fu anche l’inizio di quella “notte” della Repubblica definita poi con l’espressione cupa di “anni di piombo”. Da allora i giornali e le televisioni non si fanno troppi scrupoli ad accendre un faro sui terroristi, a dar loro la scena anche quando ha caratteri chiaramente inopportuni, ignorandone i delitti e le responsabilità, e fornendo a volte un quadro romantico e idealista della lotta armata. Ma quando ci si trova dall’altra parte, dalla parte delle vittime, quando ci si sente dimenticati, messi da parte o peggio quando si vedono gli assassini del proprio padre, fratello, figlio, parlare in televisione, ai convegni, nelle università, come si può pretendere serenità di giudizio? Come si può chiedere il coraggio della clemenza? Come si può credere nella giustizia? Pensando alle vittime di qual terrorismo, di tutti i terrorismi, non si può non pensare “a cosa ci è stato rubato, a quallo che avrebbero potuto darci. Alle occasioni che il terrorismo ha tolto al nostro Paese”.
Mario Calabresi
Direttore de La Stampa dal 2009, ha lavorato come cronista parlamentare all’Ansa nel 1988, come cronista politico per La Repubblica nel 1999 e poi come inviato speciale de La Stampa durante gli attentati dell’11 settembre 2001. Tornato a La Repubblica nel 2002 come caporedattore centrale vicario, è stato corrispondente da New York. Figlio del commissario Luigi Calabresi, è autore di Spingendo la notte più in là (2007), libro dedicato alle vittime del terrorismo, e di La fortuna non esiste. Storia di uomi e di donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi (2009).
Stefano Lorenzetto
Veronese, è editorialista-articolista del Giornale e dei periodici Panorama, First e Monsieur. In 35 anni di professione giornalistica ha scritto per una quarantina di testate. È autore di numerosi e memorabili ritratti: le 500 puntate della rubrica Tipi italiani, uscite sul Giornale a partire dal 1999, ho hanno fatto entrare nel Guinnes World Records per un singolare primato: la più lunga serie di intervista da un’intera pagina che sia mai apparsa fino a oggi sulla stampa mondiale. L’ultimo suo libro è Il vittorioso (2010), in cui dialoga con Vittorio Feltri.