La ricerca della libertà e di un senso del lavoro sono i due elementi caratterizzanti la nascita e la lotta di Solidarność, il primo sindacato libero in Polonia agli inizi degli anni Ottanta durante l’oppressione del regime comunista. Quella che inizialmente era una rivendicazione sindacale operaia divenne poi un vero e proprio movimento di popolo, nel quale si ritrovarono coinvolti operai, contadini, studenti, esponenti della cultura. Da subito è apparsa una diversità che ha stupito i burocrati dell’Est ma anche l’opinione pubblica occidentale: i punti di riferimento di Solidarność non erano delle dottrine ma delle persone e questo spiega perché sul cancello degli stabilimenti di Danzica ci fossero le immagini di Giovanni Paolo II e della Madonna Nera di Częstochowa. Solidarność ha fatto emergere l’esperienza umana in tutta la sua integralità e quindi anche nella dimensione religiosa. Oltre alla ribellione contro condizioni di vita difficilissime, il fattore nuovo che emerge nel 1980 è una nuova coscienza della dignità dell’uomo e della necessità che il lavoro abbia un senso perché l’uomo possa vivere. Józef Tischner, uno dei protagonisti di quegli eventi, scrive: “L’ethos del lavoro è per il lavoro ciò che il bello è per l’opera d’arte. Un’opera d’arte priva della bellezza non è un’opera d’arte. Un lavoro che non serve alla comprensione non è un lavoro”. Proponiamo quindi l’esperienza nata da Solidarność perché riteniamo che questi due temi, libertà e senso del lavoro, siano quanto mai attuali.
Luigi Geninazzi, giornalista e testimone diretto di Solidarność e degli avvenimenti che hanno portato alla fine del comunismo nell’Europa dell’Est, Ha raccontato la sua esperienza professionale ed umana di quegli anni nel libro che introdurrà, L’Atlantide Rossa. Sandro Chierici ha curato la mostra presentata nell’edizione del Meeting di Rimini 2010 Danzica 1980. Solidarność. Tale mostra è una delle proposte di quest’anno dell’Associazione Rivela.